Lo ricorderemo così, un periodo terribile e inaspettato, ma che può e deve essere sfruttato come una grande opportunità. Questo virus ci costringe, infatti, a vivere la nostra quotidianità in maniera diversa, spesso “più normale”: ci obbliga a rallentare, a ri-appropriarci di rituali dimenticati, ci fa capire l’importanza dei rapporti umani e familiari spesso trascurati, di alcuni valori dimenticati come il silenzio e la riflessione, gli abbracci, le strette di mano e le relazioni vere.

Il tutto tra le mura di casa, luogo dalla dimensione protetta che ci infonde sicurezza, comfort e accoglienza.

Si tratta di riscoprire il valore dell’hygge, termine danese difficile da tradurre ma che in pratica indica la propensione allo stare bene con sé e con gli altri all’interno della propria abitazione.

Se da una parte l’hygge si materializza in immagini tra il conviviale e il sentimentale −(sorseggiare qualcosa davanti al fuoco di un camino, leggere un libro su un comodo divano, assaporare un dolce) – dall’altra, viene sempre più spesso utilizzato per indicare una tendenza estetica dell’abitare contemporaneo.
Potremmo dire che questa parola rappresenta un modo di vivere la casa, il cui progetto e design sono volti alla comodità e al benessere che vogliamo raggiungere, e a uno stile di vita volto prevalentemente all’autenticità, per cui ci si circonda di tutti quegli elementi, che insieme ai gesti e alle ritualità, permettono a una qualunque casa di diventare il “nostro” spazio.

Se, in queste settimane, ci sentiamo obbligati a rimanere a casa per un’emergenza sanitaria, in realtà, sta emergendo sempre più l’attitudine del vivere la casa come scelta consapevole, orientata ad una ricerca di qualità della vita e di gratificazione personale.
Oggi, in casa si può fare tutto, dallo shopping alle esperienze culinarie e di intrattenimento, dal relax alla socializzazione, con il valore aggiunto della massima comodità e intimità (che nessun luogo pubblico riesce a ricreare in pieno) e della massima personalizzazione. Valori che incidono profondamente sulle nostre scelte come individui e consumatori.
Così, anche il design e il progetto si orientano in questo senso, trasformando le cucine nel centro della vita domestica e relazionale, i bagni in veri e propri luoghi di benessere e proponendo un arredo comodo, accogliente e confortevole, che da prodotto si traduce in simbolo, ricordandoci affetti e oggetti della nostra infanzia.

L’obiezione può sorgere spontanea: una casa finita ed esistente, come si può rendere più hygge?
Vivendo il momento, spegnendo smartphone e televisioni, regolando le luci, creando uno spazio dove fermarsi per ascoltare musica o leggere, sistemando nel modo più comodo divano e poltrone, vivendo la cucina, provando tutti gli elettrodomestici di casa per preparare del cibo che sia un vero comfort food, allestendo il terrazzo con plaid e cuscini per accoccolarvici nelle ore più tiepide, dedicandosi più alla cura del nostro corpo, disponendo nella stanza dei più piccoli temporanei percorsi per arrampicarsi, saltare, strisciare ed esplorare. Insomma, creando uno spazio in cui le vite possono realizzarsi, i bambini crescere e i cani correre liberi.